Vorrei scrivere un post circa il Natale e Capodanno. Lo so che non centra molto con la scienza, ma visto che siamo nel periodo adatto, vorrei esprimere le mie sensazioni.
Io credo che il Natale sia il periodo più felice dell'anno. L'atmosfera nell'aria è stupenda. Per le strade, di notte, vedi tutti i palazzi e negozi addobbati con tante lucette, in qualche paesino c'è la neve, la quale contribuisce ad abbellire le vie. Poi a casa c'è l'albero di Natale, che io faccio ogni anno, pieno di addobbi: 5 tipi di luci diverse, tanti tipi di palline, grandi e piccole e 1000 altri decori natalizi.
Anche quando sono triste, mi rassereno. Sarà sicuramente anche perchè ricevo molti regali dalla mia famiglia. Comunque sia, mi piace e sempre mi piacerà.Voi che ne dite?
(x Xelius: tu che dai sempre un'occhiata al mio blog, spero che lasci anche qui un breve commento, non è vero?)
Il capodanno. Che dire del capodanno? Si, è bello, perchè ci sono i fuochi d'artificio e si può fare casino con gli amici; però, per me, il Natale rimane sempre il più bello! Anche se, naturalmente, per il capodanno ci sono molti altri aspetti positivi. Voi che ne pensate?
P.S.: approfitto per augurare a tutti tanti auguri di buon Natale, anno nuovo e anche befana!
giovedì 25 dicembre 2008
mercoledì 22 ottobre 2008
Fase REM
Nel 1953 si scoprì la fase REM, Rapid Eye Movement, che sarebbe il movimento rapido degli occhi, accompagnato spesso da sogni. Questo avviene naturalmente durante il sonno.
La teoria Freudiana asserisce che i sogni sono dei desideri del subconscio che dovrebbero essere interpretati. La teoria più recente chiamata “teoria di attivazione di sintesi”, asserisce invece che le esperienze sensitive sono fabbricate dalla corteccia cerebrale (zona più esterna del cervello, o zona grigia), come un mezzo per interpretare i segnali caotici dai ponti neuronali. Durante la fase REM, le onde della sinapsi ascendente PGO (ho dato una breve spiegazione nel post “Breve Storia” seguita da un link per approfondire) stimolano la parte alta del mesencefalo e il proencefalo, producendo rapidi movimenti agli occhi (Rapid Eye Movement, ovvero la fase REM). Il mesencefalo è una porzione dello encefalo che costituisce la parte craniale del tronco cerebrale e che collega gli emisferi cerebrali ponte e al cervelletto. Il proencefalo è la porzione anteriore dell’encefalo embrionale, a forma di vescicola. Nell’encefalo cin sono 3 vescicole, chiamate vescicole cerebrali. Quella intermedia è il mesencefalo, di cui abbiamo parlato sopra. Quella posteriore è chiamata rombencefalo, e di conseguenza quella anteriore è il proencefalo. Quest’ultimo è costituito a sua volta da 2 vescicole: quella anteriore, detta telencefalo, e quella posteriore detta diencefalo, vicina al mesencefalo.
Il proencefalo così stimolato dalle onde PGO sintetizza il sogno all’esterno delle informazioni generatasi internamente.
Quindi i segnali interpretati come sogno hanno origine nel tronco del cervello, durante la fase REM.
Un’altra ricerca suggerisce invece che i sogni sono generati nel rombencefalo, e che la fase REM e i sogni non sono correlati.
La teoria Freudiana asserisce che i sogni sono dei desideri del subconscio che dovrebbero essere interpretati. La teoria più recente chiamata “teoria di attivazione di sintesi”, asserisce invece che le esperienze sensitive sono fabbricate dalla corteccia cerebrale (zona più esterna del cervello, o zona grigia), come un mezzo per interpretare i segnali caotici dai ponti neuronali. Durante la fase REM, le onde della sinapsi ascendente PGO (ho dato una breve spiegazione nel post “Breve Storia” seguita da un link per approfondire) stimolano la parte alta del mesencefalo e il proencefalo, producendo rapidi movimenti agli occhi (Rapid Eye Movement, ovvero la fase REM). Il mesencefalo è una porzione dello encefalo che costituisce la parte craniale del tronco cerebrale e che collega gli emisferi cerebrali ponte e al cervelletto. Il proencefalo è la porzione anteriore dell’encefalo embrionale, a forma di vescicola. Nell’encefalo cin sono 3 vescicole, chiamate vescicole cerebrali. Quella intermedia è il mesencefalo, di cui abbiamo parlato sopra. Quella posteriore è chiamata rombencefalo, e di conseguenza quella anteriore è il proencefalo. Quest’ultimo è costituito a sua volta da 2 vescicole: quella anteriore, detta telencefalo, e quella posteriore detta diencefalo, vicina al mesencefalo.
Il proencefalo così stimolato dalle onde PGO sintetizza il sogno all’esterno delle informazioni generatasi internamente.
Quindi i segnali interpretati come sogno hanno origine nel tronco del cervello, durante la fase REM.
Un’altra ricerca suggerisce invece che i sogni sono generati nel rombencefalo, e che la fase REM e i sogni non sono correlati.
Continual-activation
Se si combinano le teorie di attivazione di sintesi e quella di Mark Solms (i sogni sono generati nel rombencefalo, la fase REM e i sogni non sono correlati), si giunge ad un’ulteriore teoria: teoria di continual-activation del sognare. Essa propone che sognare è un risultato dell’attivazione del cervello e della sintesi allo stesso tempo, poiché il sogno e la fase REM del sonno sono controllati da differenti meccanismi cerebrali. Nel precedente post non ho detto che quando il corpo avverte la necessità di dormire, i neuroni situati nelle vicinanze degli occhi iniziano a mandarvi (agli occhi) dei segnali. Secondo uno scienziato, questi neuroni sono situati tanto vicino a quelli che controllano le palpebre che queste iniziano a diventare pesanti. Le ghiandole iniziano a secernere un ormone che favorisce il sonno e di conseguenza i neuroni inviano segnali al midollo spinale che rilassa il corpo.
Le funzioni del dormire sono una sorta di trasferimento delle informazioni dalla memoria a breve termine e quella a lungo termine. Questo, però, non può essere certo, perché tuttora non esiste una “assoluta certezza sulla teoria del consolidamento della memoria”. Il sonno non-REM tratta la memoria consapevole-relativa (memoria a lungo termine), il sonno-REM tratta la memoria relativa ed inconscia (memoria a breve termine o memoria procedurale).
Durante la fase REM la parte inconscia del cervello (il cosiddetto inconscio)è occupata nel “processare” la memoria procedurale. Intanto il livello di attività della parte consapevole del cervello o conscia, scenderà ad un livello molto basso come i contributi dal sensorio, il quale risulterà fondamentalmente disconnesso.
- Il cosiddetto sensorio è l’insieme delle attività psichiche coscienti, le quali hanno la capacità di percepire e di integrare gli eventi mediante l’uso di attenzione, memoria, critica, giudizio e pianificazione. –
Questo provocherà il meccanismo di “continuo-attivazione” che genererà moltissimi dati dalla memoria immagazzinata alla parte conscia del cervello.
Recenti studi dimostrano che il cervello del sognante mantiene la stessa memoria finché non si verifica la successiva “inserzione” di memoria. Questo spiega perché i sogni hanno ambo le caratteristiche della continuità (all’interno di un giorno) e cambi improvvisi (tra due sogni).
Sogni e memoria
I sogni sono una forma di stimolazione continua della memoria a lungo termine, durante tutto il corso della vita. La stranezza dei sogni è dovuta alla configurazione della memoria a lungo termine. Le stimolazioni elettriche della corteccia cerebrale (zona grigia) darebbero origine ad esperienze sensoriali del tutto simili ai sogni.
Durante la normale attività giornaliera una funzione esecutiva interpreta la memoria a lungo termine, verificando la veridicità dei singoli eventi. L’inconscio è sostituito col sistema di memoria a lungo termine ed i Lavoro di Sogno di Freud descrive la struttura di memoria a lungo termine.
Le funzioni del dormire sono una sorta di trasferimento delle informazioni dalla memoria a breve termine e quella a lungo termine. Questo, però, non può essere certo, perché tuttora non esiste una “assoluta certezza sulla teoria del consolidamento della memoria”. Il sonno non-REM tratta la memoria consapevole-relativa (memoria a lungo termine), il sonno-REM tratta la memoria relativa ed inconscia (memoria a breve termine o memoria procedurale).
Durante la fase REM la parte inconscia del cervello (il cosiddetto inconscio)è occupata nel “processare” la memoria procedurale. Intanto il livello di attività della parte consapevole del cervello o conscia, scenderà ad un livello molto basso come i contributi dal sensorio, il quale risulterà fondamentalmente disconnesso.
- Il cosiddetto sensorio è l’insieme delle attività psichiche coscienti, le quali hanno la capacità di percepire e di integrare gli eventi mediante l’uso di attenzione, memoria, critica, giudizio e pianificazione. –
Questo provocherà il meccanismo di “continuo-attivazione” che genererà moltissimi dati dalla memoria immagazzinata alla parte conscia del cervello.
Recenti studi dimostrano che il cervello del sognante mantiene la stessa memoria finché non si verifica la successiva “inserzione” di memoria. Questo spiega perché i sogni hanno ambo le caratteristiche della continuità (all’interno di un giorno) e cambi improvvisi (tra due sogni).
Sogni e memoria
I sogni sono una forma di stimolazione continua della memoria a lungo termine, durante tutto il corso della vita. La stranezza dei sogni è dovuta alla configurazione della memoria a lungo termine. Le stimolazioni elettriche della corteccia cerebrale (zona grigia) darebbero origine ad esperienze sensoriali del tutto simili ai sogni.
Durante la normale attività giornaliera una funzione esecutiva interpreta la memoria a lungo termine, verificando la veridicità dei singoli eventi. L’inconscio è sostituito col sistema di memoria a lungo termine ed i Lavoro di Sogno di Freud descrive la struttura di memoria a lungo termine.
martedì 21 ottobre 2008
Ippocampo e memoria
Le ubicazioni illogiche, i caratteri e i flussi di sogno possono aiutare il cervello a fortificare il concatenamento ed il consolidamento della memoria semantica. Questa occasione potrebbe realmente verificarsi, in quanto durante la fase REM, il flusso di informazioni tra l’ippocampo (ovvero la parte del cervello localizzata nella zona mediale del lobo temporale, svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine, per approfondimenti ecco il link: http://it.wikipedia.org/wiki/Ippocampo_(anatomia))) e la corteccia o la zona grigia del cervello si riduce. Se l’ormone dello stress cortisolo viene prodotto in alti livelli, durante la fase REM diminuisce la comunicazione. Una tappa del consolidamento della memoria è il concatenamento di ricordi distanti ma correlati. I ricordi vengono concatenati in un resoconto simile ad un processo che accade quando la mente è sotto stress.
Funzione dei sogni
Durante la notte ci possono essere molti stimoli esterni, ma la mente rielabora gli stimoli e ne fa parte integrante del sogno, nell’ordine in cui il sogno procede. La mente sveglia l’individuo se questo dovesse trovarsi in pericolo o se qualificato a rispondere a certi suoni. I sogni possono permettere anche alle parti “represse” della mente, ovvero le parti del cervello dove si “formano” dei pensieri o altro che la parte conscia non vuole espellere, di essere soddisfatte attraverso la fantasia mentre tiene la mente consapevole da pensieri che causerebbero un risveglio improvviso.
Io, tanto tempo fa, stavo sognando che scavalcavo una finestra per entrare in un hotel, e nella realtà, vicino a casa nostra si sentiva il suono di un allarme. Infatti, il cervello ha captato questo suono e lo ha trasformato in parte del sogno, facendomi alla fine scappare per non essere acciuffato dal padrone dell’hotel. Subito dopo mi sono svegliato e mi sono accorto lì che fuori suonava la stessa allarme che è suonata nel sogno.
Gli incubi lasciano che il cervello controlli emozioni che sono il risultato delle esperienze dolorose.
I sogni possono compensare atteggiamenti unilaterali che si tengono da svegli.
Il sogno può comunicare qualcosa che non si sta dicendo completamente.
I sogni possono rimuovere “nodi parassiti” e altra spazzatura a volte indesiderata dalla mente durante il sonno.
I sogni possono creare nuove idee attraverso la generazione di mutazioni di pensiero casuale. Alcune di queste possono essere rifiutate dalla mente come inutili, altre possono essere viste come preziose e mantenute.
I sogni possono regolare l’umore.
Queste cinque “regole” fanno parte della teoria dell’Onirismo Darwiniano.
Funzione dei sogni
Durante la notte ci possono essere molti stimoli esterni, ma la mente rielabora gli stimoli e ne fa parte integrante del sogno, nell’ordine in cui il sogno procede. La mente sveglia l’individuo se questo dovesse trovarsi in pericolo o se qualificato a rispondere a certi suoni. I sogni possono permettere anche alle parti “represse” della mente, ovvero le parti del cervello dove si “formano” dei pensieri o altro che la parte conscia non vuole espellere, di essere soddisfatte attraverso la fantasia mentre tiene la mente consapevole da pensieri che causerebbero un risveglio improvviso.
Io, tanto tempo fa, stavo sognando che scavalcavo una finestra per entrare in un hotel, e nella realtà, vicino a casa nostra si sentiva il suono di un allarme. Infatti, il cervello ha captato questo suono e lo ha trasformato in parte del sogno, facendomi alla fine scappare per non essere acciuffato dal padrone dell’hotel. Subito dopo mi sono svegliato e mi sono accorto lì che fuori suonava la stessa allarme che è suonata nel sogno.
Gli incubi lasciano che il cervello controlli emozioni che sono il risultato delle esperienze dolorose.
I sogni possono compensare atteggiamenti unilaterali che si tengono da svegli.
Il sogno può comunicare qualcosa che non si sta dicendo completamente.
I sogni possono rimuovere “nodi parassiti” e altra spazzatura a volte indesiderata dalla mente durante il sonno.
I sogni possono creare nuove idee attraverso la generazione di mutazioni di pensiero casuale. Alcune di queste possono essere rifiutate dalla mente come inutili, altre possono essere viste come preziose e mantenute.
I sogni possono regolare l’umore.
Queste cinque “regole” fanno parte della teoria dell’Onirismo Darwiniano.
domenica 19 ottobre 2008
L'Algebra
Per me l’algebra è la materia + bella che possa esistere. È pieno di formule complicate, come dei rompicapo, io cerco di risolvere queste complesse equazioni, a volte con successo e purtroppo a volte con insuccesso. Quando ne risolvo una correttamente, passo a una con un grado di livello + alto, ecc…
Inoltre con le equazioni puoi risolvere tantissimi problemi sia scolastici che problemi di lavoro, o si possono introdurre nella scienza e nelle sue sottomaterie. Io le uso principalmente x divertimento. Ma x i miei compagni di classe non è così, purtroppo!!!
Secondo CALCOLI MATEMATICI noi utilizziamo ogni giorno la matematica, se per esempio dovessimo fare delle operazioni al volo, o semplicemente contare dei soldi da dare alla cameriera o per pagare una cenetta romantica. L’ho sempre detto che la matematica è tutto… Non tutti sono d’accordo, ma d’altronde anche a me non piace la storia e un mio amico me ne parla ogni giorno stressandomi fino alla nausea e io per ringraziarlo gli faccio una bella lezioncina di matematica… e pensare che una volta disse che 9:1 fa 1!!! Se io fossi stato il prof, gli avrei dato subito un bello 0!!!
Ah, chi è d’accordo con me??? Dai lasciatemi tanti commenti, mi raccomando!!! Grazie in anticipo…
Inoltre con le equazioni puoi risolvere tantissimi problemi sia scolastici che problemi di lavoro, o si possono introdurre nella scienza e nelle sue sottomaterie. Io le uso principalmente x divertimento. Ma x i miei compagni di classe non è così, purtroppo!!!
Secondo CALCOLI MATEMATICI noi utilizziamo ogni giorno la matematica, se per esempio dovessimo fare delle operazioni al volo, o semplicemente contare dei soldi da dare alla cameriera o per pagare una cenetta romantica. L’ho sempre detto che la matematica è tutto… Non tutti sono d’accordo, ma d’altronde anche a me non piace la storia e un mio amico me ne parla ogni giorno stressandomi fino alla nausea e io per ringraziarlo gli faccio una bella lezioncina di matematica… e pensare che una volta disse che 9:1 fa 1!!! Se io fossi stato il prof, gli avrei dato subito un bello 0!!!
Ah, chi è d’accordo con me??? Dai lasciatemi tanti commenti, mi raccomando!!! Grazie in anticipo…
Breve Storia
Gabriele. Questa è la prima parola che sento ogni mattina. Poi naturalmente ci sono dei casi particolari, tipo se dovessi fare incubi –sperando che durante il giorno prima non abbia affrontato cose talmente forti da scatenare il mio subconscio nel sonno- o se mio padre stesse guardando la TV con un volume a dir poco notevole, o meglio “sentevole”, potrei svegliarmi di scatto e magari sentire qualche parola dei miei… non mi succede da tanto tempo…
Gabriele è la prima parola che sento quando entro a scuola, o se vogliamo essere pignoli, la seconda dopo il “ciao”… e Gabriele è l’ultima parola che sento quando vado a letto. Magari di solito Gabri, come diminutivo…
Il giorno dopo sento mio padre che si lava e si veste. Non riesco a stare a letto… nessuno mi sveglia… nessuno dice Gabriele. Mi alzo e vado in silenzio in cucina a fare colazione dopo che mio padre chiude la porta. Lui è il primo che va a lavorare e si sveglia alle 6:30… fa tutto in silenzio per non svegliare nessuno –anche se a volte non ci riesce- e se ne va senza salutare, perché stiamo dormendo… Mi sono messo a mangiare e dopo essermi vestito, sono andato a lavarmi… Non avevo ancora incontrato mia mamma per strada, e quindi non mi aveva salutato. Solo dopo essermi lavato mi ha detto “ciao”… strano, nessun Gabriele…
Appena uscito dalla macchina per entrare a scuola, mia mamma mi fa “ciao Gabri”… Lì mi fermo a pensare: perché mi ha detto adesso Gabriele? lei me lo dice quando mi sveglia… ma io mi sono svegliato prima!!! Ma adesso toccherebbe ai miei amici… entro a scuola e nell’atrio scopro che non c’è nessun mio amico… sono già in classe, sono in ritardo. Entrato in classe trovo la prof, che mi guarda come per dire: domani porta la giustificazione… e in quel momento non mi metto di certo a salutare i miei amici, se no chissà cosa mi direbbe la prof. Per questo nessun Gabriele.
Appena suonata la campanella che rintocca l’ora della ricreazione mi avvicino ai miei amici i quali mi fanno: ciao Gabriele……. - I TEMPI SONO DIVERSI… SI SONO ALLUNGATI… ma come mai?!?
Finita la scuola torno a casa, mangio, faccio i compiti, e dopo aver fatto quello che voglio, ceno e mi ricordo che fanno un film-documentario riguardo il sonno e alcune parti del sogno… secondo capitolo di una sfilza intera di film: “le onde PGO” (per chi non sapesse cosa siano… “ponto-genicolo occipitale” e per i + interessati, ecco il link da visitare: http://galileo.cincom.unical.it/Pubblicazioni/editoria/Altro/Tesi/VOZZA/C2~1.HTM, capitolo 2,6, il sonno e il sogno).
Appena finisce il film vedo l’orologio che fa le 23:20… è proprio tardi, e prima di entrare in camera, mia mamma che è ancora in piedi mi dice: “buonanotte Gabriele”… ho capito: si, i tempi si sono allungati ma perché??? Mi stendo a letto. Sono teso… non capisco perché, cerco di dormire… non ce la faccio e penso a quello che è accaduto… chiudo gli occhi, mi calmo e dopo 5 minuti mi addormento…
Gabriele, svegliati, sono già le 7:30…!!!
Ho capito…
Ce l’ho fatta…
Gabriele è la prima parola che sento quando entro a scuola, o se vogliamo essere pignoli, la seconda dopo il “ciao”… e Gabriele è l’ultima parola che sento quando vado a letto. Magari di solito Gabri, come diminutivo…
Il giorno dopo sento mio padre che si lava e si veste. Non riesco a stare a letto… nessuno mi sveglia… nessuno dice Gabriele. Mi alzo e vado in silenzio in cucina a fare colazione dopo che mio padre chiude la porta. Lui è il primo che va a lavorare e si sveglia alle 6:30… fa tutto in silenzio per non svegliare nessuno –anche se a volte non ci riesce- e se ne va senza salutare, perché stiamo dormendo… Mi sono messo a mangiare e dopo essermi vestito, sono andato a lavarmi… Non avevo ancora incontrato mia mamma per strada, e quindi non mi aveva salutato. Solo dopo essermi lavato mi ha detto “ciao”… strano, nessun Gabriele…
Appena uscito dalla macchina per entrare a scuola, mia mamma mi fa “ciao Gabri”… Lì mi fermo a pensare: perché mi ha detto adesso Gabriele? lei me lo dice quando mi sveglia… ma io mi sono svegliato prima!!! Ma adesso toccherebbe ai miei amici… entro a scuola e nell’atrio scopro che non c’è nessun mio amico… sono già in classe, sono in ritardo. Entrato in classe trovo la prof, che mi guarda come per dire: domani porta la giustificazione… e in quel momento non mi metto di certo a salutare i miei amici, se no chissà cosa mi direbbe la prof. Per questo nessun Gabriele.
Appena suonata la campanella che rintocca l’ora della ricreazione mi avvicino ai miei amici i quali mi fanno: ciao Gabriele……. - I TEMPI SONO DIVERSI… SI SONO ALLUNGATI… ma come mai?!?
Finita la scuola torno a casa, mangio, faccio i compiti, e dopo aver fatto quello che voglio, ceno e mi ricordo che fanno un film-documentario riguardo il sonno e alcune parti del sogno… secondo capitolo di una sfilza intera di film: “le onde PGO” (per chi non sapesse cosa siano… “ponto-genicolo occipitale” e per i + interessati, ecco il link da visitare: http://galileo.cincom.unical.it/Pubblicazioni/editoria/Altro/Tesi/VOZZA/C2~1.HTM, capitolo 2,6, il sonno e il sogno).
Appena finisce il film vedo l’orologio che fa le 23:20… è proprio tardi, e prima di entrare in camera, mia mamma che è ancora in piedi mi dice: “buonanotte Gabriele”… ho capito: si, i tempi si sono allungati ma perché??? Mi stendo a letto. Sono teso… non capisco perché, cerco di dormire… non ce la faccio e penso a quello che è accaduto… chiudo gli occhi, mi calmo e dopo 5 minuti mi addormento…
Gabriele, svegliati, sono già le 7:30…!!!
Ho capito…
Ce l’ho fatta…
sabato 18 ottobre 2008
Quello che penso io...
Non so se quello che penso io è giusto... ma può essere un'ipotesi... ah, se qualche studente universitario che studia neurologia o una materia che sia legata a questo discorso (vedi primo post "Breve Storia) o anche qulcuno che lavora e che si intende di ciò, per caso fa un salto a guardare il mio blog, lo ringrazio in anticipo se mi lascia un commento dove dà la sua opinione... GRAZIE!!
Premetto subito che la storia non è un racconto vero, è inventato... non vorrei che la pensiate in maniera diversa...
La storia raccontata è un sogno. Come dice la teoria Freudiana, i sogni sono dei desideri del subconscio che dovrebbero essere interpretati.
Il subconscio raccoglie parte delle informazioni durante il giorno e le interpreta in maniera diversa nel sogno.
Per questo è possibile che il subconscio, dopo aver raccolto le informazioni durante la giornata le abbia trasformate in sogno in maniera diversa, inserendo altri momenti più rari che possono accadere durante la giornata (ad es.: l'entrata in classe alle 8:05, guardare un film di sera che di solito dura molto, cose che succedono veramente raramente).
Io mi sono basato sulla teoria Freudiana, ma ci sono molte altre teorie, tipo quella di Allan Hobson e Robert McCarley, che però è un po' più complicata.
La teoria che ho proposto, mi sembra la più logica (quella basata sul pensiero di Freud).
Commentate in tanti!!!
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